Camminare con papa Francesco

La gente semplice comprende meglio il Vangelo

Questo articolo di Jesus Torres Bravo, prete della Diocesi di Segovia in Spagna, è stato pubblicato il 3o Novembre sul sito spagnolo RELIGION DIGITAL. Informazione religiosa in Spagna e nel Mondo. L’ho trovato segnalato sulla pagina facebook di un mio amico peruviano e mi è subito piaciuto. Per questo voglio condividerlo attraverso una mia traduzione dallo spagnolo.

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Osiamo fare nostri i suoi gesti,
pronunciare le sue parole,
offrirgli una mano.
Abbiamo il coraggio di camminare …
insieme a Francesco

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L’allegria del papa

RELIGION DIGITAL
Jesus Torres Bravo, 30 novembre 2013

È passato poco tempo dall’elezione di Francesco come Papa, o forse molto, non so, ma certamente abbastanza per renderci conto che, noi che ci sentiamo nel cuore pieni di emozione per il nuovo corso da lui inaugurato, non siamo in grado di trattenere questa emozione e sentiamo il bisogno di manifestarla  pubblicamente.

E questa sensazione non la ritroviamo solo nelle grandi piattaforme mediatiche e a firma di grandi “esperti” , ma anche nei nostri media locali, come El Adelantado de Segovia, e a firma di gente comune, tanto da raggiungere anche le persone comuni , cristiani e non cristiani, credenti e non credenti .

Sì, sento che è necessario condividere la gioiosa evidenza che la presenza di Papa Francesco sta rallegrando molti cuori, illuminando molte vite e suscitando grande speranza .

Parlo non solo per me, ma mi faccio eco anche di conversazioni fatte con la gente comune delle zone rurali, dove vivo, e di quella parte dell’Africa che ho appena visitato, dove ho lavorato e sono vissuto per 27 anni. Ovviamente qui non si tratta di fare comparazioni, né tanto meno giudizi, con i papi precedenti.

Con Francesco, lo Spirito, che è quello che guida la Chiesa, ci sta facendo rivivere una nuova Pentecoste, come quando tutti, indistintamente, parlavano e comprendevano un medesimo linguaggio, la lingua dell’Amore (Atti 2,11 )

Con Francesco , il messaggio delle Beatitudini si fa realtà visibile nella scelta personale della povertà (Matteo 5:3 ), e nella visione di una chiesa povera per i poveri .

Con Francesco, con il suo modo di essere, di vivere e di parlare, la gente comune capisce meglio il Vangelo (Mt 11, 26) e noi che abbiamo la missione di spiegarlo, troviamo nella sua vita una fonte di incoraggiamento e di rinnovata fiducia .

Con Francesco, gli affamati e assetati, i carcerati, i disoccupati, i migranti, gli sfrattati, ecc. (Mt 25,35) si sentono identificati con Gesù, come fratelli suoi e figli prediletti di Dio.

Con Francesco, con il suo atteggiamento manifesto di umiltà e di servizio (Lc 23,27 ) il Vangelo cessa di essere Parola predicata per diventare Parola realizzata. Il “servo dei servi” mantiene una identità chiara e coerente .

Con Francesco sentiamo che la purezza del cuore è possibile ( Mt 5,8) senza paura della verità che ci rende liberi ( Giovanni 8:32 ).

Con Francesco, è possibile la denuncia dell’ingiustizia, senza atteggiamenti di condanna o di autoritarismo, ma con atteggiamenti di misericordia, e invitando tutti a contribuire alla costruzione di un mondo più giusto e fraterno, come Dio lo vuole .

Con Francesco , anche gli esclusi e i condannati,  gli “eterodossi” , gli “irregolari” si sentono invitati al Banchetto senza sentirsi giudicati o condannati (Lc 14 , 23-24).

Con Francesco, la Chiesa sta perdendo il suo complesso di “persecuzione”,  il suo stile “apologetico” e “proselitistico”, per diventare autocritica, ecumenica e annunciatrice gioiosa del Regno, della Buona Notizia, consapevole che la strada è disseminata di croci e non di rose, come è accaduto al Maestro .

Con Francesco, gli scribi e i farisei di turno, coloro che impongono ( imponiamo) fardelli pesanti sugli altri, sono (siamo) invitati ad accostarsi (ci) alla misericordia di Dio .

Con Francesco, il linguaggio negativo del giudizio e della condanna, è stato sostituito dal linguaggio positivo: divorzio/ bellezza dell’amore e del matrimonio;  aborto/ impegno totale per la vita (tutta la vita ); ecc …

Con Francesco, percepiamo con chiarezza la necessità di condividere la diversità dei carismi: teologi, cristiani di base, scienziati, gente che non ha studiato, atei, agnostici, persone pie, uomini e donne, giovani e bambini, chierici e laici.

Con Francesco, e il suo modo semplice e libero di parlare, senza alcun senso di superiorità né di censura, come il fariseo della parabola (Lc 18 , 9-14 ), tutti possiamo dialogare, senza giudicarci e squalificarci, condividendo, con rispetto reciproco, ciò che lo Spirito ci suggerisce.

Con Francesco, si torna a parlare in un altro modo del Concilio Vaticano II, non con sospetto e per “controllarlo”, ma perchè la freschezza e la potenza dello Spirito, che opera nel mondo e nella Chiesa, si faccia sentire di nuovo .

Con Francesco, lo Spirito ha fatto rinascere nella Chiesa lo stile di Gesù. Tutti diciamo “questo profuma di Vangelo “, intendendo che questo stile – che non è più facile, ma più esigente – è certamente più fresco, allegro e liberatorio .

Con Francesco, e con il suo modo autentico e coerente, di essere, di parlare e di vivere, molti di noi si stanno avvicinando di più a Gesù, che poi è quello che ci si chiede .

Se lo Spirito ci ha dato Francesco e grazie a lui sta rallegrando molti cuori afflitti, illuminando tante  vite e alimentando tanta speranza, rendiamo grazie a Dio e assumiamo questo come una sfida di corresponsabilità per tutti, una sfida a cui dobbiamo rispondere .

Affinché tutto questo non sia solo un sogno, (che molti aspettano svanisca presto), perché non sopravvenga il sentimento del pessimismo e della sfiducia, perché non cadiamo nella trappola di trasformare Francesco in un “fenomeno mediatico”, poiché il Regno si realizza rendendolo presente nel mondo e nella Chiesa … non lasciamo solo Francisco. Osiamo fare nostri i suoi gesti, pronunciare anche noi le sue parole, offrirgli una mano. Abbiamo il coraggio di camminare … insieme a Francesco.

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