Costruire la speranza con coraggio

Per un Nuovo Anno
a misura della nostra Speranza
e del nostro Coraggio

Incontro con una coppia di missionari che vivono e operano con passione nelle periferie di una grande città del Brasile, Manaus, capitale dell’Amazzonia: Tommaso ed Elaine

2015 diverso

Un Nuovo Anno è appena cominciato, lo abbiamo atteso e festeggiato pieni di ansia e di speranza. Come sarà?

Sarà anche come lo faremo noi. È tempo di una ripresa vigorosa di valori, di spinta interiore, di coraggio, contro tutto il marciume, contro tutte le difficoltà, contro tutti gli sciacalli, contro tutte le oscene violenze. Ci richiama a questa forte spinta valoriale sia il bel discorso del Presidente Napolitano che il Messaggio per la 48ma Giornata Mondiale per la Pace di papa Francesco.

Italiani indegni e italiani esemplari

napolitano

Valori morali, valori di cultura e di solidarietà. Non lasciamo occupare lo spazio dell’attenzione pubblica solo a italiani indegni. Rendiamo omaggio a italiani esemplari. Come la brillante scienziata, Fabiola Gianotti, eletta all’unanimità direttore generale del Centro europeo per la Ricerca Nucleare a Ginevra. O come l’astronauta Samantha Cristoforetti che ci parla semplicemente, con modestia e professionalità, della ricerca scientifica in corso nello spazio. Siamo orgogliosi di questi italiani campioni di cultura e di solidarietà. Come Fabrizio, il medico di Emergency accorso in Sierra Leone per curare i colpiti dal virus Ebola anche a costo di esserne contagiato e rischiare la vita. O come Serena Petriucciolo , ufficiale medico della Marina che sulla nave Etna ha aiutato – nella notte di Natale – una profuga nigeriana a dare alla luce la sua bimba. E che dire della perizia e generosità di cui gli italiani lanciatisi a soccorrere i passeggeri del traghetto in fiamme sulla rotta tra la Grecia e l’Italia hanno dato prova? (Presidente Napolitano 31 Dicembre 2014)

 Operare gesti di fraternità, fare qualcosa di positivo

Tenerezza 15In questa prospettiva, desidero invitare ciascuno, nel proprio ruolo e nelle proprie responsabilità particolari, a operare gesti di fraternità nei confronti di coloro che sono tenuti in stato di asservimento. Chiediamoci come noi, in quanto comunità o in quanto singoli, ci sentiamo interpellati quando, nella quotidianità, incontriamo o abbiamo a che fare con persone che potrebbero essere vittime del traffico di esseri umani, o quando dobbiamo scegliere se acquistare prodotti che potrebbero ragionevolmente essere stati realizzati attraverso lo sfruttamento di altre persone. Alcuni di noi, per indifferenza, o perché distratti dalle preoccupazioni quotidiane, o per ragioni economiche, chiudono un occhio. Altri, invece, scelgono di fare qualcosa di positivo, di impegnarsi nelle associazioni della società civile o di compiere piccoli gesti quotidiani – questi gesti hanno tanto valore! – come rivolgere una parola, un saluto, un “buongiorno” o un sorriso, che non ci costano niente ma che possono dare speranza, aprire strade, cambiare la vita ad una persona che vive nell’invisibilità, e anche cambiare la nostra vita nel confronto con questa realtà. […] Sappiamo che Dio chiederà a ciascuno di noi: “Che cosa hai fatto del tuo fratello?” (cfr Gen 4,9-10). La globalizzazione dell’indifferenza, che oggi pesa sulle vite di tante sorelle e di tanti fratelli, chiede a tutti noi di farci artefici di una globalizzazione della solidarietà e della fraternità, che possa ridare loro la speranza e far loro riprendere con coraggio il cammino attraverso i problemi del nostro tempo e le prospettive nuove che esso porta con sé e che Dio pone nelle nostre mani.  (Papa Francesco, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2015)

Francesco, nella sua denuncia contro le tante forme di schiavitù presenti nel mondo contemporaneo e nel suo appello alla fraternità, dopo essersi indirizzato ai livelli istituzionali perché facciano ogni sforzo possibile perché non ci siano più schiavi, ma fratelli, si rivolge a ciascuno di noi invitandoci ad operare gesti di fraternità, fare qualcosa di positivo, impegnarsi nelle associazioni della società civile e a compiere piccoli gesti quotidiani. Giorgio, nella sua decisa denuncia del marciume della società italiana ci invita a guardare in faccia gli italiani indegni per rifiutarli decisamente, ma ci addita anche alcuni italiani esemplari nel campo della cultura e della solidarietà, facendo, solo a titolo di esempio, nomi e cognomi.

Io mi sento incoraggiato, in questo inizio di 2015, da questi due appelli, nella nostra via intrapresa ormai molti anni fa e portata avanti con semplicità e costanza in tutti questi anni per il volontariato e la solidarietà. Siamo dalla parte di quell’Italia degna, solidale, operosa e fraterna, con i nostri piccoli gesti della quotidianità, con il nostro impegno nelle associazioni della società civile. Non dobbiamo fare altro che procedere ancora più speditamente su questa strada, ed è quello che intendiamo fare per dare il nostro contributo allo sviluppo di un anno che sia a misura della nostra speranza e del nostro coraggio.

Passione Amazzonica 3

Sabato 10 gennaio, a partire dalle ore 17.00, presso l’Oratorio di San Domenico a Fermo (attiguo alla chiesa di San Domenico, sotto piazza), avremo la fortuna di incontrare due persone semplici e speciali, del tipo positivo evocato sia da papa Francesco che dal presidente Napolitano. Una giovane coppia italo-brasiliana, Tommaso Lombardi ed Elaine Elamid, che ha scelto di dedicare la propria vita ai bambini delle periferie di una grande città brasiliana, Manaus, città posta nel cuore della foresta Amazzonica, la loro città. Tommaso è un volontario internazionale e sua moglie Elaine un avvocato di Manaus. Vivendo con il senso della fraternità nella loro città, non se la sono sentita di restare indifferenti, di occuparsi solo dei loro piccoli ed egoistici interessi, di chiudere gli occhi davanti alla realtà circostante. Li hanno aperti i loro occhi, e hanno visto le necessità dei bambini di periferia, ma anche le risorse di tanti ragazzi e ragazze generosi come loro e hanno deciso di cercare di dare una risposta ai primi organizzando i secondi. Hanno fondato una associazione di volontariato dal nome emblematico e programmatico Ler para crescer, leggere per crescere, con la quale operare con attività di doposcuola, di teatro, di promozione della lettura, di sport in modo da dare senso, qualità e formazione ai bambini dei quartieri periferici, bambini appartenenti a famiglie povere e spesso dissestate, ma che comunque alla sera ritrovavano un tetto sotto cui dormire e persone che si occupassero, anche se poco, di loro. Ma in questo loro avvicinarsi a questo mondo delle strade, hanno scoperto un’altra realtà molto più dura e molto più inquietante: la realtà di gruppi di bambini fuori da ogni contesto familiare che hanno per casa i ponti, i Meniños de rua, bambini di strada senza più casa e senza alcuna famiglia che non sia il loro ‘branco’.  Allora hanno deciso di aprire loro la propria casa e di occuparsi di loro attraverso un centro di accoglienza (presso la loro casa) e una serie di attività per il recupero di questi bambini là dove essi si ritrovano.

Ma ascoltiamoli direttamente:

TommasoElaine

Siamo una coppia che ha scelto di vivere la missione come stile di vita. Da quattro anni, abbiamo iniziato a conoscere la realtà dei bambini e adolescenti di strada di Manaus, non siamo riusciti a rimanere indifferenti, e abbiamo deciso di iniziare noi a fare qualcosa. Dopo un periodo di ricerca , conoscendo altre case di accoglienza dei bambini di strada in Fortaleza, e con l’ incoraggiamento di amici dall’ Italia e dal Brasile abbiamo deciso di concretizzare il sogno dell’ apertura della casa. A luglio 2014 abbiamo accolto il primo ragazzo, Pedro, questo segna concretamente l’ inizio del nostro lavoro, oggi abbiamo creato una buona equipe di professionisti e una rete di volontari, per lavorare con qualità.

Tommaso ed Elaine sono nostri amici; dall’Italia, dal nostro territorio fermano, li seguiamo e li appoggiamo per permettere loro di realizzare il loro e il nostro sogno di un mondo con non più schiavi, ma fratelli, il sogno che papa Francesco ci consegna in questo inizio di 2015 con il suo Messaggio per la 48ma Giornata Mondiale per la Pace.

L’associazione missionaria ALOE Onlus ha appoggiato da subito questo progetto e continua a farlo raccogliendo fondi per la realizzazione del centro di accoglienza con al costruzione di stanze e spazi per la vita comune; e per l’acquisto di un pulmino e di un furgone, indispensabili per raggiungere i bambini là dove vivono, far sentire loro la vicinanza di persone che si occupano di loro; portarli pian piano a conoscere la bellezza di una vita più regolare, in un contesto comunitario e familiare dove curare la loro salute e la loro crescita culturale.

Tommaso ed Elaine con i bambini

Tommaso ed Elaine con i bambini

Scrivono Tommaso ed Elaine: “La nostra attività è quella di andare per strada incontro ai ragazzi, stare con loro, creare un vincolo di fiducia, in modo che poi possano accettare la nostra proposta di vita comunitaria, dove ritroveranno la scuola, la cura della salute, l’amore per se stessi e per il proprio futuro”. I Meniños de Rua di Manaus e i due missionari laici  che si spendono per loro, meritano il nostro aiuto e il nostro contributo. Un contributo per un mondo migliore.

SABATO 10 GENNAIO alle ORE 17.00 presso l’ORATORIO di SAN DOMENICO, a FERMO …. Non possiamo permetterci di mancare all’appuntamento. SIAMO TUTTI INVITATI A COMINCIARE IL 2015 CON QUESTA NOTA DI SOLIDARIETA’. VI ASPETTIAMO

 

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