Deir Mar Musa – Syria

Lettera gli Amici di Deir Mar Musa, dicembre 2014

Ogni anno la comunità monastica di Deir Mar Musa in Siria, fondata da Padre Paolo Dall’Oglio, scrive una lettera agli amici sparsi nel mondo, per renderli partecipi della storia concreta della comunità. Per noi è un grande privilegio quello di poter essere messi a conoscenza di questa esperienza straordinaria di testimonianza cristiana nel mondo così martoriato del medio oriente. Mentre facciamo girare questa lettera, invitiamo tutti ad unirsi nella preghiera perchè la pace prevalga e termini l’inaudita violenza di questa terra.

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Cari amici
Natale è tornato quest’ anno mentre la realtà tremenda della guerra ancora incombe sul nostro amato paese. Cosa vi raccontiamo di ciò che abbiamo vissuto e di ciò che aspettiamo e speriamo? L’immagine dei nostri amici a Nebek di un anno fa è ancora impressa nella nostra memoria. Come possiamo scordare la Messa di Natale celebrata con loro in una stanza sotterranea tra le macerie? Lì abbiamo sentito che l’incarnazione di Gesù: era ciò che ci ha dato la luce e il motivo per intraprendere il progetto duro ma consolante di ricostruire le case di tanti. Non possiamo dimenticare come il monastero di Mar Elian si è trasformato in un presepe che accoglieva tutti quelli che avevano bisogno di un rifugio dal pungente freddo dell’inverno. Grazie alla sua incarnazione, Gesù ha trasformato la grotta in una reggia, nel cielo e in un luogo santo.

Ecco che ritorna quest’anno nelle case, un giorno distrutte, per fare di esse la grotta della Sua presenza. Egli ritorna per consolare i cuori nonostante le difficoltà ed accendere un timido sorriso sulle labbra dei bambini.  Sì, sentiamo che la nostra gioia non è una gioia umana ma una gioia che proviene da Dio che nasce di nuovo nei cuori. Nasce di nuovo nelle case che sono state ricostruite grazie alla solidarietà e alla generosità di tanti benefattori, amici e associazioni, e grazie alla speranza di tante persone.

La solidarietà con i sofferenti è stata una sorgente di gioia e di consolazione per i nostri cuori. Ogni aiuto che abbiamo ricevuto e che, con semplicità, abbiamo potuto dare ha alleggerito il giogo della sofferenza e ci ha invitati a vivere i giorni e i singoli momenti in tutto ciò che essi ci offrivano di santità e amore, rinnovando con ciò la nostra fede e la nostra speranza.

Sì, vogliamo in questa lettera parlarvi della nostra speranza. Nel cuore della crisi abbiamo sentito che il Signore ci chiede di rimanere qui per essere un segno di speranza. Coloro che ci sono stati vicini ci hanno detto che il nostro rimanere ha incoraggiato tanti a fare lo stesso. I nostri cuori piangono insieme con tutti quelli che sono stati costretti a partire, li pensiamo e preghiamo per loro. La nostra determinazione nel costruire e riparare le abitazioni danneggiate ha suscitato la curiosità e l’entusiasmo di tanti; anche questo è stato un segno di speranza.

Abbiamo sentito la forza della preghiera che ci ha raggiunto da tutte le direzioni. Ringraziamo il Signore per ogni preghiera che è stata innalzata dai cuori di tutti quelli che ci hanno pensato in tanti posti nel mondo. Nella nostra presenza sulla montagna  abbiamo desiderato di essere noi stessi uno strumento di intercessione che affida gli altri nelle mani del Misericordioso. Nella nostra vita semi- solitaria a causa dell’assenza di ospiti continuiamo ad approfondire la nostra relazione con il Signore Fedele, ciò ha aumentato la nostra fede, sappiamo che Egli non ci lascerà ; Egli ha riempito i nostri cuori di vera letizia, abbiamo sentito che tutto il dolore che viviamo non è altro che una nostra elezione da parte Sua, un’ elezione per unirci tra noi e portarci più vicini a Lui .

Le notizie su Deir Mar Musa e Deir Mar Elian

Amici della Siria e di ogni dove ci chiamano per esprimere la loro amicizia il loro amore e ci chiedono preghiere. Molti di loro vorrebbero trascorrere un po’ di tempo con noi ma sono ostacolati dalle difficoltà del viaggio. Nell’assenza di visitatori, eccetto la visita di amici in alcune occasioni, abbiamo continuato a pregare, ciò che ci dà forza e speranza, e a lavorare manualmente, ciò che ci da gioia. Continuiamo anche a prendere cura della nostra formazione umana, personale e comunitaria. La nostra collaborazione con alcune organizzazioni locali per aiutare famiglie musulmane è stata occasione  di dialogo a livello sociale quotidiano.

Senza perdere mai la speranza continuiamo a pregare incessantemente per il nostro fondatore di cui non ci arrivano notizie da quasi un anno e mezzo. Preghiamo anche per tutti i rapiti e gli scomparsi in ogni parte del mondo.

Suor Houda, oltre alla responsabilità, come Superiora della Comunità, segue in persona tutti i nostri progetti di restauro delle case danneggiate e di aiuto ai bisognosi. Ella sta pure accanto a sua madre malata a Damasco; Houda accompagna anche la guarigione pur lenta, ringraziando il Signore, di suo nipote : una bomba distruggendo la sua scuola l’ha lasciato gravemente ferito ed ha ucciso alcuni dei suoi amici.

Vi chiediamo di pregare con noi per tutti i malati e soprattutto per i bambini del nostro paese che soffrono per questa guerra fatta dai grandi.

Dopo il ritorno dei profughi di Mhein e Hawwarin alle loro case, frà Jacques, parroco della parrocchia siro-cattolica di Qaryatayn, ha iniziato, con entusiasmo e carità evangelica, a visitare le loro case distrutte valutando i bisogni delle persone, accompagnato da un gruppo di collaboratori.  Grazie all’aiuto di Dio, il sostegno della comunità e la generosità di tanti benefattori abbiamo potuto restaurare 51 case di famiglie che non hanno alcun mezzo di sostentamento; tante case hanno ancora bisogno di restauro. Il monastero di Mar Elian è diventato un luogo dove tanti si indirizzano per chiedere aiuto (alimentare, sanitario e medicinale). Offriamo ciò che possiamo. Tante famiglie di quelle che hanno cercato rifugio in Qaryatayn ci hanno chiesto aiuto per l’affitto delle case. Gli studenti universitari sono un nostro particolare interesse e per questo proviamo ad aiutarli a sostenere i costi dello studio.  Tutti questi lavori sono eseguiti da un gruppo di collaboratori mentre frà Jacques trascorre la maggior parte del suo tempo ad accogliere le persone, ascoltare i loro problemi e provare a trovarne la soluzione . Ringraziamo Dio per la solidarietà di tanti in questa crisi.

Musa2Frà Butros contribuisce a fare fiorire il deserto di Mar Musa spargendo piante in tutti i posti che trova adatti a ciò. Ogni tanto abbiamo occasione di gustare il suo formaggio delizioso fatto di latte comprato dai pastori locali. Vi potremmo parlare a lungo  della sua passione nel leggere i libri di teologia e nel discutere  questioni teologiche spinose. Non vi nascondiamo la sua preoccupazione e la sua tristezza dato che tutti i suoi fratelli e sorelle abitanti di Al-Hasake hanno deciso di emigrare; alcuni sono già partiti ed altri stanno aspettando il loro turno.  Preghiamo per loro e per tutti quelli che hanno lasciato il nostro paese in  condizioni difficili.

Oltre al suo servizio sacerdotale nella comunità, frà Jihad ha seguito sia il restauro delle case distrutte a Nebek, sia il progetto delle “case per le giovani famiglie” e dell’assistenza alle vedove nelle città di Nebek e di Yabroud e si è occupato della contabilità. Frà Jihad ci ha lasciato per iniziare il dottorato in teologia biblica a Roma. Negli ultimi due mesi lui è diventato esperto dei lavori di restauro dato che segue da vicino e alle volte partecipa personalmente ai lavori di restauro della casa affidata a noi a Cori  da parte della Parrocchia per renderla più vivibile e più adatta per l’ospitalità.  Attendiamo il suo ritorno al monastero nel mese di febbraio.

Musa3Frà Yause è stato di grande sostegno a frà Jacques con la sua attiva presenza a Qaryatayn e il suo impegno nella ricerca di aiuti per i bisogni delle famiglie. Durante quest’ anno abbiamo vissuto con lui l’angoscia e il dolore causato dai combattimenti e dalla distruzione della sua cara città di Maalula. Tutti i suoi fratelli sono stati obbligati a lasciare la città. Appena la situazione si è stabilizzata, uno dei suoi fratelli è tornato a vivere nella casa di famiglia, in parte danneggiata. Continuiamo con lui a pregare instancabilmente per tutti i nostri villaggi e città sofferenti per le distruzioni.  La nostra chiesa si illumina grazie alle candele fatte da lui. La qualità di queste candele migliora anno dopo anno.

Oltre al suo cammino spirituale, fratel Nabil si da cura con grande entusiasmo della fattoria del monastero piantando diversi tipi di verdure. I suoi fratelli con le loro famiglie aspettano di emigrare in diversi paesi. Le sorelle, invece, hanno deciso di rimanere nel villaggio di Tell-Tamr in Hasake. La comunità, attraverso Nabil, le aiuta e le incoraggia a rimanere ;  ringraziamo Dio per questo loro desiderio e per la loro fede nell’importanza della presenza cristiana nel nostro paese. Ringraziamo il Signore per tutti coloro che hanno preso questa decisione , questo è anche un altro motivo di speranza!

Il novizio George Salman ha deciso di lasciare la nostra comunità per continuare la sua vita a Damasco. Accompagniamo il nostro fratello e amico con le nostre preghiere chiedendo al Signore di aiutarlo e di guidarlo in ciò che è bene per la sua vita e il suo futuro.

Youssef Bali (Youyou) si sveglia alle cinque e mezza ogni mattina, va a “liberare” le galline e mentre canta per  loro, offre loro da mangiare. Tornando incontra i cani a cui ha dato dei nomi buffi e offre a loro il pasto mattutino. Egli contribuisce al lavoro quotidiano e le sue preghiere hanno un effetto speciale sui nostri cuori. Non possiamo che ringraziare il Signore per la sua presenza con noi.

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Il nostro interesse, come tanti di voi sanno, è sempre stato indirizzato alle famiglie che hanno subito danni sia a Qaryatayn che a Nebek. Abbiamo voluto sostenere le famiglie profughe e le case che abbiamo costruito per le giovani famiglie cristiane sono state un rifugio per alcune di loro, lo è stato pure il monastero di Mar Elian. Abbiamo partecipato e partecipiamo oggi al restauro di tante case a Nebek , alla distribuzione di aiuti per i bisogni essenziali. Con l’inizio dell’inverno proviamo ad aiutare a reperire gasolio o legna per dare la possibilità di riscaldarsi.

Non possiamo che ringraziare Dio per il sostegno e l’aiuto indispensabile dei Padri Gesuiti a Homs e la collaborazione dei sacerdoti della nostra diocesi (Eparchia di Homs) in particolare Padre Iyyad Ghanem parroco siro cattolico di Nebek. Abbiamo fatto anche alcuni lavori al monastero tra i quali l’installazione di un sistema a pannelli solari per generare elettricità ed illuminare il monastero quando non c’è corrente e per far andare  una leva che ripari la pompa del pozzo.  Abbiamo fatto anche altri lavori di restauro con lo scopo di preparare il monastero a ricevere gli ospiti di nuovo, speriamo presto! Non potevamo fare tutto ciò che abbiamo realizzato senza la collaborazione di Amin, Marwan, Nicola e Abu Raed che hanno lavorato con generosità indescrivibile. Continuiamo i nostri lavori durante una crisi in cui aumentano i bisogni della gente giorno dopo giorno. La vostra generosità ci ha permesso di realizzare tutto ciò che abbiamo fatto ed è per questo che troviamo il coraggio di chiedere di nuovo il vostro sostegno spirituale e materiale. Qualsiasi aiuto per quanto piccolo insieme a quelli piccoli degli altri potrebbe cambiare la vita delle persone. Pertanto cogliamo l’occasione per ringraziare tutti voi che ci avete mandato delle offerte poiché senza la vostra solidarietà tutto questo non sarebbe stato possibile. Chiediamo scusa se non ringraziamo tutti personalmente poiché, con la situazione di comunicazione attuale, risulta impossibile ringraziare tutti. È anche un fatto che non abbiamo gli indirizzi (né posta normale né e-mail) di tante persone che ci sostengono economicamente.

Le nostre notizie su Deir Maryam Al-Adhra- Sulaymaniyyah

A partire da luglio scorso, il monastero è divenuto un rifugio per le famiglie cristiane scappate dai villaggi attorno a Mosul. Fratel Jens ha ricevuto tutti quelli che hanno bussato alla porta del monastero, con l’aiuto di suor Friederike e fratel Sebastien, insieme alla presenza di suor Carol e suor Deema e di altri amici durante l’estate. Il monastero ha fornito riparo e cibo a quasi 200 persone.Con l’aiuto di alcuni giovani catechisti, ragazzi e ragazze,  è stato impartito il catechismo ai bambini. I bambini e i loro genitori sono stati contenti di iniziare l’attività scolastica grazie alla collaborazione di alcuni insegnanti, profughi anche loro al monastero. L’aiuto non si è limitato agli ospiti del monastero ma, grazie all’entusiasmo di frà Sebastien, ha raggiunto alcune famiglie di Yazidi profughi nella città di Sulaymanieh. Grazie alla solidarietà di tanti che hanno inviato aiuti materiali e di alcuni che hanno messo a  disposizione le loro case siamo riusciti a ricevere  più famiglie di profughi che non hanno potuto sopportare le condizioni difficili dei grandi Centri di Profughi.

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Frà Jens continua il suo servizio sacerdotale e le sue attività spirituali e pastorali e si interessa di tutti quelli che sono rimasti al monastero, in collaborazione con il parroco e con i tanti benefattori di buona volontà. Egli è aiutato da alcuni amici europei che hanno voluto essere presenti accanto al popolo iracheno.

Suor Friederike (novizia), dopo aver aiutato frà Jens, è partita per la Germania per motivi di salute e per visitare sua mamma. La comunità ringrazia il Signore per il cammino spirituale di questa sorella e cammina con lei verso i suoi voti perpetui la cui data non è ancora decisa. A gennaio, suor Friederike inizia un programma intensivo di studio della lingua araba ad Amman. Il corso durerà sei mesi dopo i quali tornerà, a Dio piacendo, per continuare  il suo servizio nella comunità.

L’entusiasmo di frà Sebastien (novizio) e il suo grande desiderio di aiutare gli altri sono stati motivo di grande allegria in questo tempo difficile. Il suo slancio ha sparso uno spirito che ha spinto tutti  ad aiutare a preparare le case per i profughi. Per un discernimento migliore della sua missione, egli ha passato un mese con i monaci trappisti in Marocco ; dopo di che ha espresso il desiderio di stare un anno fuori della comunità. Fratel Sebastien ha iniziato un anno di lavoro con un’ organizzazione umanitaria in Libano. Preghiamo per e con lui per il suo futuro nel Servizio del Regno.

Le nostre notizie nel monastero di SS. Salvatore a Cori

Nella nostra lettera precedente vi abbiamo comunicato il desiderio di iniziare una presenza diversa a Cori. Su richiesta di molti nostri amici, abbiamo organizzato durante l’estate una settimana di preghiera. Questa settimana è stata una fonte di grazia per la comunità, per la parrocchia e per coloro che hanno partecipato. Dopo questa esperienza abbiamo iniziato un programma d’incontri spirituali fruttuosi e profondi con la partecipazione di suor Mariana, amica cara ed esperta di Sacra Scrittura.

A giugno abbiamo organizzato, in collaborazione con l’associazione Khalil Allah (l’amico di Dio) e il MAGIS, un incontro per le associazioni degli amici di Mar Musa  in Francia, Svizzera ed Italia. L’incontro è avvenuto con la presenza di suor Deema, suor Carol e frà Jens che è venuto dall’Iraq specialmente per l’incontro. L’incontro conteneva una parte spirituale in cui tutti hanno parlato dell’effetto che ha fatto  Mar Musa nella  vocazione specifica al dialogo interreligioso sulle loro vite. C’era anche una parte pratica in cui si è parlato del modo di vivere questa vocazione nel loro contesto.

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Il quattro ottobre, giorno della festa di San Francesco, uno degli intercessori del dialogo islamo-cristiano, e della festa musulmana del Sacrificio (al-Adha), la comunità ha accettato i voti perpetui di suor Carol. Lei ha pronunciato i suoi voti alla presenza di sua Eccellenza Mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina, Terracina, Sezze e Priverno ed alla presenza della Superiora della Comunità, suor Houda e frà Jihad (giunti dalla Siria), di suor Deema (già a Cori) e dei novizi suor Friederike e frà Sebastien (giunti dall’Iraq). La famiglia di suor Carol ha partecipato alla nostra gioia venendo a Cori. La chiesa, che ha bisogno di ulteriore restauro , era piena di tanti amici che sono giunti da tante parti del mondo. Questa giornata è stata  motivo di grande gioia per la comunità, per gli abitanti di Cori e per tanti amici. Vogliamo ringraziare il vescovo per la sua accoglienza e il suo sostegno alla nostra comunità. Insieme a lui camminiamo verso una forma giuridica che regoli la nostra presenza a Cori.

Suor Deema ha finito con grande successo la sua specializzazione in teologia dogmatica all’Università Gregoriana; durante l’anno trascorso a Roma lei ha offerto servizi in parrocchia come il catechismo, l’accompagnamento spirituale di un gruppo scout e l’accoglienza di coloro che avevano bisogno di passare un tempo di preghiera e di meditazione. Suor Deema ha visitato il monastero di Sulaymaniyyah e ha contribuito con fratel Jens e gli altri membri della comunità a ricevere i profughi della zona di Mosul. Pur essendo difficile, questa esperienza è stata fonte di grazia  perché ha potuto suscitare il sorriso dei bambini giocando con loro e ha provato con gli altri della comunità ad ascoltare le difficoltà dei profughi e ad aiutarli per quanto è stato possibile. Dopo il suo ritorno al monastero di Mar Musa, suor Deema aiuta in alcuni lavori e, in particolare, trova grande piacere a sistemare e classificare i libri della biblioteca. Durante le sue visite alla  famiglia nella città di Homs, incontra tanti giovani che aiutano nel lavoro umanitario e partecipa alla preghiera di alcuni vecchi amici. Quando vediamo impegnarsi i nostri giovani in tanti posti si rinnova la Speranza che vorremmo voi condividiate  con noi.

Dopo la gioia della sua professione perpetua con la presenza della sua famiglia e il suo grande successo nella specializzazione di studi islamici al PISAI, Suor Carol ha iniziato ad insegnare presso lo stesso istituto e questo è di grande significato per la nostra vocazione al dialogo islamo – cristiano. In una sua lettera, ci ha raccontato della sua gioia nel servizio ai malati coresi , che visita tutte le domeniche per dare loro la Comunione e per pregare con loro. Ringraziamo il Signore per il suo servizio e per la sua presenza.

Con la presenza della nostra comunità e tutte queste attività, il “monastero” di Cori ha cominciato ad attirare tante persone che hanno bisogno di un luogo di preghiera e di meditazione con i monaci e le monache. La crisi del Medio Oriente e la mancanza di sicurezza in Siria , specialmente per gli europei, fanno del monastero a Cori uno spazio in cui potremmo ricevere tutti coloro che desiderano vivere una esperienza spirituale con la nostra comunità come postulanti , come novizi o come semplici cristiani cattolici in cerca di Preghiera .

In fine,  carissimi, in questi giorni di festa sentiamo di essere simili a quelli che hanno aspettato Cristo duemila anni fa. Sentiamo che tutti, senza eccezione e a prescindere dalle loro appartenenze, aspettano la salvezza. Quanto siamo bisognosi di una stella cometa che guidi i nostri verso la Grotta della nostra Salvezza!

In questo nostro povero mondo che ha bisogno della presenza del Signore e della Sua salvezza, proviamo ad essere noi stessi questa stella gli uni per gli altri.

In unione di preghiera
La comunità monastica di al-Khalil a Deir Mar Musa

Donazioni

Per le vostre donazioni a Deir Mar Musa potete gentilmente utilizzare una delle possibilità bancari seguenti, specificando chiaramente il destinatario (Deir Mar Musa) e il motivo della donazione (per esempio le case di Nebek, sfollati … o altro) secondo le vostre intenzioni senza menzionare la Siria altrimenti il trasferimento sarà bloccato.

1. Intestazione conto: Khalil Allah- L’amico di Dio
Banca Popolare dell’Emilia Romagna – V.le Europa, Roma
ABI: 05387
 CAB: 03208
C/C: 1908336
CIN: M
IBAN: IT 58 M 05387 03208 000001908336 – BIC : BPMOIT22 XX
Causale “donazione per Deir Mar Musa”

2. CONTO CORRENTE POSTALE 909010
IBAN: IT16 A076 0103 2000 0000 0909 010
intestato a MAGIS Movimento e Azione Gesuiti Italiani per lo Sviluppo,
via degli Astalli, 16 – 00186 ROMA

3. CIN: Y – ABI: 03069 – CAB: 3200 – C/C: 100000509259
IBAN: IT07 Y030 6903 2001 0000 0509 259 – BIC: BCITITMM
intestato a MAGIS Movimento e Azione Gesuiti Italiani per lo Sviluppo
presso INTESA-SANPAOLO SPA Via della Stamperia, 64 – ROMA (RM)

Per donare per il Monastero di Maryam Al Adhrah a Slaymanieh, potete usare le stesse possibilità specificando “per Deir Mar Musa – Slaymanieh”

Deir Mar Musa al-Habashi
P.O.Box 178
Nebek – Syria

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