Il Sogno nel cassetto

Per una comunità di famiglie

Per circa tre anni, io e mia moglie, ci siamo ritrovati mensilmente insieme ad altre famiglie con l’obiettivo di una maggiore conoscenza reciproca. Volevamo dar vita, insieme, ad un Condominio Solidale per vivere un’esperienza di crescita individuale e sperimentare più a fondo i valori della condivisione, solidarietà, accoglienza di se stessi e degli altri, restando naturalmente attenti e aperti ai bisogni del proprio territorio di residenza. Gli obiettivi del gruppo si rifacevano all’esperienza proposta da Mondo di Comunità e Famiglia (MCF), una associazione nata con l’intento di avvicinare tra loro tutte le esperienze di vita scaturite dalla Comunità di Villa Pizzone a Milano, avviata nel 1978 da Bruno ed Enrica Volpi.

volantino-bruno-a-romena

Di ritorno da 10 anni di volontariato in Africa, i coniugi Bruno ed Enrica Volpi, all’inizio degli anni settanta, diventarono a Lecco punto di riferimento per diversi giovani alla ricerca di una esperienza di vita alternativa. Dopo qualche anno, mentre nel frattempo quei giovani avevano messo su famiglia e altri se ne erano aggiunti, insieme maturarono la scelta di una vita comunitaria fra famiglie e ottennero di iniziare questa esperienza a Villa Pizzone (MI), un vecchio edificio semi abbandonato, insieme anche ad una comunità di padri Gesuiti. Da quel lontano 1978, sono sorte altre comunità o “condomini solidali”, come preferiscono farsi chiamare. Attualmente sono  circa una ventina sparse fra la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, il Friuli e la Toscana. Nel 2003 da tutte queste esperienze è nata l’Associazione Mondo di Comunità e Famiglie[2].

Mondo di Comunità e Famiglia (MCF)

Motore ed essenza di questa associazione è la convinzione che le persone e le famiglie, valorizzando la loro diversità, se cammineranno verso la realizzazione della propria vocazione, in un contesto di fiducia, accoglienza, sobrietà, solidarietà, condivisione, responsabilità, realizzeranno un altro modo di vivere che le renderà felici così da contagiare chi sarà loro vicino. MCF è costituito da persone che vogliono vivere pienamente la propria vita, nel mondo nel quale si trovano, non rimandando ad un domani ideale ciò che è possibile oggi. Persone, famiglie, comunità religiose, esperienze lavorative, vivendo un vicinato solidale, stanno generando una serie di esperienze che MCF si è impegnato a raccogliere e a raccontare.

slide-1-728

Movimento di Comunità e Famiglie

Si presenta come un’associazione nazionale organizzata in “nodi”: le persone che condividono gli orizzonti di MCF, ovunque esse si trovino, possono autonomamente promuoversi ed organizzarsi, mantenendosi collegate, nel rispetto dello statuto dell’Associazione. L’immagine che Mondo Comunità e Famiglia usa per descrivere la propria struttura organizzativa è quella di persone impegnate in una ascensione in montagna: si sale in cordate e ogni cordata è una proposta di solidarietà che permette alle persone di essere risorsa per se stessa e per il proprio contesto sociale.

Mondo Comunità e Famiglie non è formalmente un “movimento ecclesiale” poiché chiunque (credenti, non credenti o diversamente credenti), può entrare a farvi parte, purché ne accetti i valori di condivisione proposti e vissuti. Ovviamente spetta allo stesso gruppo di famiglie che condividono l’esperienza, sottolineare o meno la propria identità religiosa o la propria appartenenza ecclesiale.

I Gruppi di Condivisione

A coloro che per la prima volta si avvicinano all’esperienza di Comunità e Famiglia viene offerto un percorso: quello dei gruppi di condivisione. Si tratta di uno strumento di auto promozione e di accompagnamento tra persone e famiglie che, attraverso un cammino di condivisione, conduce alla conoscenza dei bisogni di ciascuno ed aiuta ad individuare le scelte che portano alla realizzazione di sé e dei propri sogni.

La parola chiave del gruppo di condivisione è ‘discernimento’, ovvero la necessità di guardare dentro di sé senza paura dei dubbi che si potranno insinuare, ma con lo scopo ultimo di mettere ordine, per evitare la confusione e per capire i passi da compiere nel proprio cammino. Il Gruppo si ritrova periodicamente e può avvalersi di una testimonianza o di altri spunti che, oltre a stimolare la riflessione, cercherà di innescare dei meccanismi dialettici interni alla persona ed alla coppia. Intorno all’argomento prescelto ognuno condivide il suo vissuto, non il suo pensiero o le sue opinioni, evitando ogni forma di dibattito e facendo un patto di discrezione: quel che si dice nel gruppo deve rimanere all’interno del gruppo.

La diversità delle storie che si incontrano all’interno di ogni gruppo è lo specchio poliedrico dentro il quale guardare alla propria esperienza; il tempo dell’ascolto degli altri e di noi stessi che raccontiamo è il concepimento di un altro modo possibile di vivere le relazioni tra le persone. Non si tratta di un gruppo terapeutico, ma se il livello di ascolto sarà alto, anche persone portatrici di problematiche di varia natura, potranno beneficiare di un ambiente confortante ed evolutivo. Una volta all’anno, per tutte le famiglie interessate ai gruppi di condivisione, viene organizzato un incontro formativo, a seguito del quale chi lo desidera entrerà a far parte di questa cordata.

Il Condomino solidale, ovvero la Comunità di famiglie

Le Comunità di Famiglie sono “comunità di comunità”, nel senso che la “prima comunità” considerata e oggetto specifico dell’Associazione è la famiglia, o una persona con il suo desiderio di famiglia che, riconoscendo di non bastare a se stessa, decide, per realizzarsi appieno, di vivere accanto ad altri in modo solidale. La Comunità di Famiglie non si costituisce sulla fusione, ma sul vicinato solidale, non sulle norme, ma sulla fiducia reciproca.

Le parole chiave di questa esperienza sono: condivisione, sobrietà, accoglienza, solidarietà. Ognuno ha un suo appartamento, ha una sua sovranità inalienabile ed è totalmente responsabile di sé e delle proprie scelte. L’equilibrio che si persegue tra valori e stile di vita ed il sostegno reciproco vissuto in una casa solidale, consente alle famiglie e alle persone di trasformare le parole che si portano nel cuore in pratica quotidiana.

Quelle in gioco sono famiglie, sono persone che ricercano uno stile di vita sobrio, essenziale nei consumi, ma anche nelle idee, non inseguono l’accumulo e lo sperpero dei beni, ma cercano di investire sulle relazioni con le persone nel rispetto dell’ambiente.

E’ utilizzata, come strumento per confermare la fiducia negli altri ed il cammino da compiere su se stessi, la pratica della cassa comune e dell’assegno in bianco. I proventi da lavoro si mettono insieme e al primo del mese a ogni famiglia o persona che compone la comunità viene affidato un assegno da compilare secondo le necessità mensili e quello che non si utilizza potrà servire alle altre famiglie della comunità.

Le Comunità Familiari hanno una loro ‘carta di vita’, si accompagnano con le altre in un ‘capitolo’, nominano un presidente con funzioni organizzative che si confronta con gli altri presidenti. Sono associazioni di mutuo aiuto, sono in rete tra loro.

Le strutture dove sono insediate le Comunità di Famiglie hanno spazi riservati alle esigenze del territorio: saloni, giardini, foresterie fruibili dai cittadini, dagli associati e dalle associazioni della zona.  Gli ampi appartamenti che ognuno riceve per vivere, attivano risorse per l’accoglienza, scoprendo giorno dopo giorno che l’apertura è commisurata al ben essere e lo star bene è anche proporzionale all’apertura.

logomcf1

Possono abitare in vecchie cascine ristrutturate oppure in contesti più urbani e, se l’ampiezza dell’immobile lo consente, i Condomini Solidali possono situarsi accanto a realtà sociali bisognose di cura e servizi (comunità per minori, malati psichici, anziani, persone portatrici di svantaggi, etc.), ma senza mai confondersi con esse per poter far confluire, da una moderata distanza, il calore e l’affetto delle famiglie solidali.

Attualmente l’Associazione nazionale Mondo Comunità e Famiglie è composta da una ventina di queste comunità residenziali sparse prevalentemente in Lombardia dove l’esperienza è nata, in Piemonte, in Veneto, in Toscana e sta ne sta nascendo una anche nelle Marche.

Il tentativo di un gruppo di condivisione

Il “sogno” di una comunità di famiglie è qualcosa che mi porto dentro dai tempi delle mie esperienze ‘alternative’; in particolar modo esso aveva preso forma durante la mia permanenza presso la comunità dell’Arca di Lanza del Vasto, nella mia estate francese del 1984, dove per la prima volta venni a contatto con una realtà a metà strada fra una ‘comunità monastica’, e un ‘villaggio condiviso’. In anni più recenti, questa idea è riemersa grazie all’amicizia con due giovani coppie milanesi conosciute in Zambia, che al rientro dall’Africa, si sono sempre più avvicinate a questa esperienza esistenziale accanto all’MCF, fino a fare il grande salto. Ormai da molti anni Morena e Andrea Campoleoni vivono, insieme ai loro figli, nella Comunità di Villa Pizzone (MI); mentre Paola e Davide Raffa vivono, insieme ai loro quattro bambini e ad altre quattro famiglie, presso la Corte Solidale S. Damiano di Brugherio (MI). L’amicizia con queste due famiglie, del resto molto più giovani di noi, la loro freschezza e semplicità, il loro entusiasmo ci hanno fatto riscoprire il sogno comunitario. Perché non tentare qualcosa di simile anche nel nostro territorio? Anche altre famiglie del gruppo negli anni passati avevano avuto modo di conoscere e di visitare le esperienze di Condominio Solidale presenti nel Nord. I rapporti personali che si sono instaurati con alcuni comunitari hanno permesso di approfondire quel percorso di vita.

Nell’ottobre del 2005 è stato organizzato un incontro a Fermo con il fondatore, Bruno Volpi, incontro che ha portò alla decisione di dare inizio ad un Gruppo di Condivisione. Nel Dicembre 2007, il Gruppo di condivisione, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per la Pastorale della famiglia, aveva organizzato un incontro pubblico con la presenza di due famiglie milanesi provenienti da due condomini solidali della Lombardia: le famiglie dei nostri amici conosciuti in Africa: Morena ed Andrea, Paola e Davide. Succesivamente, nella primavera del 2008, abbiamo invitato la seconda coppia fondatrice di Mondo Comunità e Famiglie: Massimo e Danila Nicolai.

Ad un certo punto ci sembrò giunto il momento del grande salto: costituire il gruppo che avrebbe potuto e dovuto dar vita ad un Condomino Solidale nel Fermano. Ma per realizzare tale progetto, avevamo bisogno di una struttura dove poterlo fare, una struttura che fosse sufficientemente ampia sia per le singole famiglie, sia per la stessa comunità di famiglie in modo che ogni famiglia potesse realizzare la propria vocazione alla accoglienza e alla condivisione anche nei confronti del territorio. Purtroppo la ricerca di tale spazio è stata vana e il sogno si è infranto sullo scoglio di questa circostanza.

In seguito il gruppo, formato per lo più da coppie già impegnate su molti altri fronti, si è progressivamente allentato e poi sciolto del tutto. Un sogno infranto dunque. Ma i sogni, proprio per il loro carattere aleatorio, utopico, irreale, hanno vita propria, possono anche essere persistenti, e costituire una sorta di “seme sotto la neve”, pronto a germogliare altrove o in altro tempo, magari con altre persone e in altri contesti. L’occhio scruta l’orizzonte e il cuore rimane vigile nell’attesa.

Franco Pignotti


[1] Parte del testo è frutto di una elaborazione comune con le famiglie che facevano parte del Gruppo di condivisione per una presentazione del progetto stesso a chi avrebbe potuto aiutarci  nella ricerca degli spazi fisici dove poterlo realizzare, giugno 2008.

[2] L’associazione MCF ha un sito ufficiale dove si possono reperire tutte le informazioni necessarie e i contatti. In genere poi ogni ‘condominio solidale’  realizza un proprio sito. Molto spesso i ‘condomini solidali’ sono federati su base regionale attraverso associazioni familiari regionali.

Commenti

commenti

Questa voce è stata pubblicata in Blog, Volontariato e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.