Scuola Primaria Lucidio Ceci

Il suo nome scolpito sulla pietra

Montegiorgio affascinata dal suo missionario: domenica 4  e lunedì 5 ottobre 2015 il convegno su Lucidio Ceci e l’intitolazione della Scuola Primaria Statale a Lucidio Ceci

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Storia di una rivoluzione scolastica sulle colline di Chittagong

La Scuola Primaria di Montegiorgio, che fino ad ora non aveva nessun nome specifico,  ora porterà il nome di “Lucidio Ceci”. Montegiorgio si è preparato a questo evento con un nel convegno domenica 4 ottobre presso l’antica cappellina annessa al Chiostro di sant’Agostino. Tema del convegno stesso: la “rivoluzione scolastica” portata avanti da Lucidio sulle colline di Chittagong, in Bangladesh. Hanno aperto i lavori il sindaco Armando Benedetti e la Dirigente Scolastica dell’ISC Patrizia Tirabasso, per spiegare le motivazioni che hanno indotto prima il Comune ad accogliere la proposta proveniente dall’associazione ALOE e poi l’Istituto Scolastico Comprensivo a decidere favorevolmente la scelta di questo illustre concittadino come nome per la scuola primaria. E’ toccato poi al sottoscritto, in quanto presidente di Aloe, il compito di motivare l’impegnativo titolo del convegno stesso: ‘la rivoluzione scolastica’. Attraverso la presentazione del volume fresco di stampa, Il Vangelo secondo Lucidio, contenente la raccolta completa delle lettere che Lucidio ha scritto a tante persone del territorio fermano a partire dall’anno 2000 fino al giorno della sua morte, abbiamo ripercorso le tappe, gli aspetti formativi e didattici, l’impianto pedagogico che hanno portato l’associazione bengalese di maestri creata da Lucidio, Shuktara, (La stella del mattino), a rimodellare completamente la storia scolastica di un territorio grande quanto le province di Ascoli, Fermo e Macerata. Hanno poi preso la parola la giornalista Angelica Malvatani che ha rievocato il suo personale incontro con il missionario; la cognata, Rosanna Fortunati, che ha raccontato numerosi episodi inediti che aiutato a capire lo spessore umano e tenace del personaggio; ed infine la testimonianza di don Pierluigi Ciccarè, parroco di Montegiorgio sul rapporto di Lucidio con la sua comunità cristiana di origine. Il convegno è terminato con la lettura di numerosi messaggi giunti da diverse parti del mondo e con una bella performance del coro “Montegiorgio Cascionà” così amato da Lucidio stesso.

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Intitolazione della scuola Primaria di Montegiorgio al missionario Lucidio Ceci

Lunedì 5 ottobre, presso i locali della scuola primaria, alla presenza delle stesse autorità del giorno prima, alle quali si era aggiunta la Direttrice Scolastica Provinciale, Carla Sagretti, c’è stata la cerimonia di scoprimento della targa con il nuovo nome; cerimonia che è poi proseguita nella palestra per tutta la mattinata, con la performance degli alunni e i discorsi delle autorità. Dopo che tutti avevano preso la parola, sono stato invitato a fare anche io un breve intervento a conclusione delle due giornate “lucidiane”. La prima cosa che mi è venuta spontanea di dire, è stato che ora non avrei avuto più bisogno di parlare di Lucidio: dalle parole ascoltate poco prima da tutti gli interventi, e soprattutto dalle letture degli alunni stessi scelte dall’epistolario, è stato chiaro che il missionario era ormai, e per sempre, nel cuore e nella mente delle persone del suo paese natale. Il suo nome scolpito sulla pietra di travertino, affissa sullo stupite del portone di ingresso della scuola, è segno della testimonianza del missionario ormai scolpita nel cuore dei suoi concittadini e pronta a diventare racconto ed esempio per le generazioni future di alunni che varcheranno nei prossimi anni questo portone, lo stesso portone che 80 anni fa era stato varcato per cinque anni di fila dal piccolo e già irrequieto Lucidio, che proprio in questa scuola aveva concluso la sua formazione elementare. Quella formazione elementare di cui sarebbe diventato un esperto e alla quale avrebbe poi dedicato tutta al sua vita nel lontano Bangladesh. Ho trattenuto a stento le lacrime, ascoltando i bambini leggere o recitare a memoria brani di lettere che Lucidio ci aveva scritto nel corso degli anni; lo sforzo delle insegnanti per preparare questi bambini a vivere con consapevolezza questa giornata è stato davvero intenso e lodevole. La partecipazione a questo evento è stata palpabile, e questo è stato il miglior tributo a Lucidio.

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Nel mio intervento ho voluto poi ricordare come Aloe è nata 17 anni fa per valorizzare i missionari del nostro territorio, per farli riscoprire alle proprie comunità di origine,  per appoggiare i loro progetti sociali anche economicamente. Da questo punto di vista l’esperienza vissuta con la comunità di Montegiorgio è stata esemplare. Fin dall’anno 2000, quando per la prima volta siamo venuti a conoscenza di questo missionario, abbiamo cercato di coinvolgere la comunità di Montegiorgio sia attraverso la parrocchia che il comune. Abbiamo trovato subito disponibilità da parte del parroco don Pierluigi Ciccarè e della comunità parrocchiale; ma anche pieno appoggio da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni. Anche le scuole sono state coinvolte da subito, in special modo la Scuola Media, dove Lucidio è stato più volte. Paradossalmente l’unica scuola che era rimasta fuori da questa sensibilizzazione era stata propria la scuola primaria, la quale però ha ora recuperato davvero alla grande con al preparazione a questo evento ed ora con il nome assegnatole per sempre. Una comunità intera dunque si è stretta attorno al suo missionario, ormai in cielo, ma del quale vuole conservare il ricordo come feconda testimonianza per le generazioni future.

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Durante il convegno di domenica 4 ottobre, la stessa Dirigente dell’ISC di Montegiorgio ha commentato, a proposito dei metodi didattici innovativi introdotti da Lucidio in Bangladesh, in special modo “la didattica cooperativa”, che la nostra stessa azione scolastica dovrebbe ispirarsi a queste metodologia d’avanguardia, sperimentate con successo da Shuktara in quelle remote regioni del Bangladesh. Gli stessi insegnanti, presenti al convegno, sono rimasti piacevolmente colpiti e sorpresi da alcuni pilastri dell’azione pedagogica di Lucidio Ceci; uno per tutti, la grande idea che ha guidato tutta la sua vita da maestro: “Tu impari da qualcuno che ami”. Una idea che dovrebbe guidare qualunque esperienza educativa.

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