Dalla parte dei poveri

Teologia della liberazione e Roma, la guerra è finita

Più volte mi sono occupato in questo mio blog della Teologia della Liberazione in relazione a papa Francesco. Ho messo a disposizione diversi articoli e in particolare il pensiero di uno dei massimi rappresentanti di questo movimento teologico latinoamericano, il teologo brasiliano Leonardo Boff.

Ora ho il piacere di riportare qui una pagina del sito VATICAN INSIDER dedicata al padre della Teologia della Liberazione, il teologo peruviano Gustavo Gutierrez, di cui sta per uscire in italiano un libro scritto a quattro mani con il prelato tedesco Gerard Ludwig Muller attuale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, congregazione che per oltre 25 anni è stata retta dall’allora cardinale Ratzinger, il quale, durante il pontificato wojtyliano ha per due occasioni ‘bastonato’ questo tipo di teologia.  Questo articolo di Gianni Valente, pubblicato su Vatican Insider il 21 giugno 2013, è una sorta di recensione di questo libro apparso in Germania nel 2004 e che ora viene riproposto in italiano.

G. GUTIERREZ – G. L. MULLER, Dalla parte dei poveri. Teologia della liberazione, teologia della Chiesa,  Edizioni Messaggero Padova/Emi, 2013.

Vatican Insider

Gerhard Ludwig Müller

Gerhard Ludwig Müller

Gustavo Gutierrez
Gustavo Gutierrez

Il Prefetto dell’ex Sant’Uffizio Müller rende omaggio alla Tdl. Nel segno della sua lunga amicizia con il teologo peruviano Gutièrrez

Gianni Valente
Città del Vaticano
21 giugno 2013

«Il movimento ecclesiale e teologico dell’America Latina, noto come “teologia della liberazione”, che dopo il Vaticano II ha trovato un’eco mondiale, è da annoverare, a mio giudizio, tra le correnti più significative della teologia cattolica del XX secolo». A consacrare la teologia “liberazionista” con questa lusinghiera e perentoria valutazione storica non è qualche attempato reduce sudamericano di stagioni ecclesiali tramontate. L’attestato di merito arriva direttamente dall’arcivescovo Gerhard Ludwig Müller, Prefetto in carica dello stesso dicastero vaticano – la Congregazione per la dottrina della fede (CdF) – che negli anni Ottanta, su impulso del Papa polacco e sotto la guida dell’allora cardinale Ratzinger, intervenne con ben due istruzioni per segnalare le deviazioni pastorali e dottrinali che pure incombevano sui cammini imboccati dalle teologie latino-americane.

La decisa valorizzazione della Tdl non è una boutade sfuggita per incidente all’attuale custode dell’ortodossia cattolica. Lo stesso, soppesato giudizio pervade le dense pagine dell’intero volume da cui la frase è tratta: una raccolta di saggi scritta a quattro mani, già stampata in Germania nel 2004, che ora sta per essere pubblicato anche in Italia con il titolo Dalla parte dei poveri. Teologia della liberazione, teologia della Chiesa (Edizioni Messaggero Padova/Emi).

Libro Gutierrez-MullerIl volume oggi appare quasi come un atto di congedo dalle guerre teologiche del passato e dai residuati bellici che di tanto in tanto vengono fatti brillare per spargere allarmi interessati quanto pretestuosi. A firmarlo, insieme all’attuale responsabile dell’ex Sant’Uffizio, è il teologo peruviano Gustavo Gutièrrez, padre nobile della Teologia della liberazione, inventore della formula stessa usata per definire quella corrente teologica, le cui opere furono sottoposte per lungo tempo all’esame rigoroso della CdF nella sua lunga stagione ratzingeriana, senza mai subire alcuna condanna.

Il libro a due firme rappresenta il sigillo di un lungo cammino comune. Müller non ha mai nascosto la sua prossimità con Gustavo Gutièrrez, che ha conosciuto nel 1988 a Lima nel corso di un seminario di studio. Nel 2008, durante la cerimonia per la laurea honoris causa concessa al teologo Müller dalla Pontificia Università cattolica del Perù, l’allora vescovo di Ratisbona aveva definito come pienamente ortodossa la teologia del suo maestro e amico peruviano. Nei mesi che hanno preceduto la nomina di Müller alla guida del Dicastero dottrinale, proprio la sua vicinanza a Gutièrrez era stata evocata da alcuni come prova della non idoneità del vescovo-teologo tedesco al ruolo occupato in precedenza – per 24 lunghi anni – dal cardinale Ratzinger.

Nei saggi contenuti nel volume, i due autori-amici si forniscono assist a vicenda. Secondo Müller i meriti della Teologia della liberazione travalicano l’ambito del cattolicesimo latinoamericano. Il Prefetto ripete che la Tdl ha espresso nel contesto reale dell’America Latina degli ultimi decenni l’orientamento a Gesù Cristo redentore e liberatore che segna ogni teologia autenticamente cristiana, proprio a partire dalla riaffermata predilezione evangelica per i poveri. «In quel Continente» riconosce Müller «la povertà opprime bambini, vecchi, malati», inducendo molti a «considerare la morte come una via d’uscita». Già al suo primo apparire, la Tdl “costringeva” le teologie elaborate altrove a non fare astrazione delle condizioni reali di vita dei popoli e dei singoli. E riconosceva nei poveri la «carne stessa di Cristo», come adesso ripete Papa Francesco.

Proprio con l’avvento del primo Papa latinoamericano emerge con più forza la chance di guardare a quegli anni e a quelle esperienze senza essere condizionati dai furori polemici di allora. Pur sottraendosi al ritualismo dei mea culpa posticci o delle riabilitazioni di facciata, oggi è più facile riconoscere che certe veementi mobilitazioni di settori ecclesiali contro la Tdl erano mosse da preferenze di orientamento politico più che dal desiderio di custodire e affermare la fede degli apostoli. A farne le spese furono anche teologi e pastori totalmente immersi nella fede evangelica del proprio popolo, finiti nel tritacarne o nel cono d’ombra. Per un lungo periodo, l’ostilità ostentata alla Tdl è stato un fattore prezioso per favorire brillanti ascese di carriera ecclesiastica.

Leonardo Boff

Leonardo Boff

In uno dei suoi interventi, Müller (che in un’intervista del 27 dicembre 2012 aveva ipotizzato lo scenario di un Papa latinoamericano dopo Ratzinger) descrive senza indugi i fattori politici e geo-politici che condizionarono certe “crociate” contro la Tdl: «Al sentimento trionfalistico di un capitalismo, che probabilmente si riteneva definitivamente vittorioso» riferisce il Prefetto del dicastero dottrinale vaticano «si mescolò anche la soddisfazione di aver così tolto qualsiasi fondamento e giustificazione alla tdl. Si pensò di aver gioco facile con essa, buttandola nello stesso fascio della violenza rivoluzionaria e del terrorismo di gruppi marxisti». Müller fa riferimento anche al documento segreto, allestito per il presidente Reagan dal Comitato di Santa Fé nell’anno 1980 (cioè 4 anni prima della prima Istruzione vaticana sulla Tdl), dove si sollecitava il governo degli Stati Uniti d’America a procedere in maniera aggressiva contro la «Teologia della liberazione», rea di aver trasformato la Chiesa cattolica in «arma politica contro la proprietà privata e il sistema della produzione capitalista». «È sconvolgente in questo documento» sottolinea Müller «la sfrontatezza con la quale i suoi estensori, responsabili di dittature militari brutali e di potenti oligarchie, fanno del loro interesse per la proprietà privata e per il sistema produttivo capitalistico il parametro di ciò che deve valere come criterio cristiano».

Dopo aver attraversato i decenni concitati delle battaglie e delle contrapposizioni, proprio l’amicizia tra i due teologi – il Prefetto dell’ex sant’Uffizio e quello un tempo inquisito dallo stesso dicastero dottrinale – alimenta uno sguardo finalmente in grado di discernere le caduche impalcature ideologiche del passato dalla genuina sorgente evangelica che animava tanti percorsi del cattolicesimo latinoamericano dopo il Concilio. Agli occhi di Müller, proprio l’85enne Gutièrrez – che ha in programma di venire in Italia e passare anche a Roma il prossimo settembre – ha espresso una riflessione teologica che non si estenuava nelle conferenze e nei cenacoli universitari, ma traeva la sua linfa dalle liturgie celebrate dal sacerdote con i poveri, nelle periferie degradate di Lima. Cioè da quella esperienza elementare per cui – come dice in maniera semplice e biblica lo stesso Gutiérrez – «Essere cristiani significa seguire Gesù». È il Signore stesso – aggiunge Müller, commentando quella frase del suo amico peruviano – che «ci dà l’indicazione di impegnarci in modo diretto per i poveri. Fare la verità ci porta a stare dalla parte dei poveri».

VATICAN INSIDER

Per approfondire

La chiesa faccia pace con i teologi della liberazione 25 giugno 2013

 Teologia della liberazione e Roma, la guerra è finita 23 giugno 2013

Gustavo Gutierrez, il padre della Teologia della Liberazione 20 dicembre 2012

Muller e la teologia della liberazione 07 dicembre 2012

Un teologo della liberazione al Sant’Uffizio? 16 ottobre 2011

 

 

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